Giuseppe Conte attacca il piano di riarmo dell’UE voluto da Von der Leyen, definendolo una scelta errata e subordinata a Washington.
Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha dovuto affrontare numerose sfide geopolitiche, tra cui l’escalation del conflitto in Ucraina, la crescente tensione con la Russia e le pressioni della NATO, provocando anche i riflettori politici delle opposizioni in Italia, come le parole di Conte. Questi fattori hanno spinto Bruxelles a rafforzare la propria strategia in ambito militare, con l’obiettivo di rendere l’Europa meno dipendente dagli Stati Uniti per la propria sicurezza.
Uno dei piani più discussi è quello promosso dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che punta ad aumentare le spese per il riarmo e a costruire una difesa comune più solida. Tuttavia, questa scelta ha generato forti critiche, soprattutto da chi teme che l’UE stia perdendo la propria autonomia politica a favore di una linea troppo vicina a Washington.
Le critiche alla strategia militare dell’UE
Il tema del riarmo europeo ha diviso l’opinione pubblica e i leader politici. Da un lato, c’è chi sostiene che un’Europa più forte militarmente sia essenziale per garantire la sicurezza del continente. Dall’altro, vi sono voci critiche che vedono in questa strategia un errore che rischia di trascinare l’UE in una pericolosa deriva militarista.
Tra i più accesi oppositori c’è Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, che ha espresso il proprio dissenso durante l’incontro “Gea. Guerra, conflitti e crisi”, organizzato a Roma. Nel suo intervento, Conte ha attaccato il piano di riarmo della Von der Leyen con parole dure:
«Crediamo sia importante manifestare nostra contrarietà a quello che riteniamo un piano assolutamente sbagliato, privo di qualsiasi razionalità politica e militare per chi è vessato su questo fronte».
Secondo l’ex Presidente del Consiglio, l’Europa sta abbandonando la strategia politica per adottare una visione puramente militare, illudendosi di poter competere con la Russia sul piano del conflitto armato.
“Governanti subalterni a Washington”
Conte ha poi criticato aspramente l’atteggiamento dei governi europei, accusandoli di seguire passivamente le direttive degli Stati Uniti, invece di perseguire una politica estera autonoma e indipendente.
«Dobbiamo prendere atto di questo fallimento. I nostri governanti hanno scelto la subalternità a Washington», ha dichiarato.
Il leader del Movimento 5 Stelle ha inoltre ribadito la necessità di una politica estera comune, che punti a una difesa coordinata tra gli Stati membri senza cadere nella logica di un riarmo indiscriminato.
«Noi stiamo andando a Strasburgo per affermare in sede europea no alle armi. L’Europa dovrebbe mettere a fattor comune la spesa già programmata dai singoli Stati e fare un progetto di Difesa comune. Occorre una politica estera condivisa. Non è con questa schizofrenia e abbracciando il paradosso della condizione viziosa al riarmo che possiamo vincere la sfida dell’Europa».
Le parole di Conte evidenziano un malcontento crescente tra coloro che temono che l’UE stia perdendo la propria identità politica in favore di una strategia imposta dall’esterno. Secondo lui, l’Europa dovrebbe puntare sul dialogo e sulla cooperazione, invece di lasciarsi trascinare in una corsa alle armi che potrebbe rivelarsi controproducente.
Qui il video delle dichiarazioni su ilfattoquotidiano.it
